Hai voglia di entrare in polizia penitenziaria e vorresti conoscere le esperienze di chi è diventato agente? Oggi siamo qui per soddisfare questa tua curiosità. Se stessi passando dal militare al poliziotto, sappi che potremmo definirlo per assurdo, come un trasformare il “gioco” in un vero lavoro.
Dietro le mansioni di un poliziotto penitenziario ci sarebbero tante da sfaccettature da raccontare. Dovrai svolgere un lavoro psicologico che neppure immagini. Ma ciò, non dovrà demoralizzarti, semplicemente metterti in guardia su cosa ti aspetta.
Racconti ed esperienze di chi è in Polizia Penitenziaria
Prima che tu voglia sapere come entrare in polizia penitenziaria, sicuramente ti starai domandando quali sono le esperienze vissute in carcere come agente di polizia. Abbiamo intervistato un nostro allievo (la cui identità sarà chiaramente anonima), per approfondire tale curiosità.
Il nostro allievo ci fa subito sapere, che l’agente penitenziario deve affrontare prettamente un lavoro psicologico, quello fisico passa in secondo piano. Avrai a che fare con degli umani, tutti con precedenti diversi, con un’età differente, con delle esigenze e problemi che si differiscono gli uni dagli altri.
La cosa più importante in questo lavoro è sapersi approcciare a loro. Come immaginerai si tratta di un ambiente difficile, un luogo in cui non puoi permetterti distrazioni. La polizia penitenziaria dunque, è un lavoro pericoloso? Se pecchi di concentrazione sì, l’allerta è dietro l’angolo.
Chi svolge questo arduo compito, si definisce come una spugna. Il poliziotto penitenziario assorbe, somatizza tutte le situazioni che gli capitano al fine di non esplodere, perché semmai dovesse accadere, potrebbe essere la rovina della tua vita e carriera lavorativa.
Avrai ben compreso che la parte peggiore e più critica di questo lavoro è sicuramente la gestione dello stress. Nella nostra academy psicoattitudinale ad esempio, la nostra psicologa spiega come affrontare e gestire tali emozioni, in situazioni in cui sarebbe facile non saperle affrontare.
Le peggiori storie di Polizia penitenziaria
Di storie di polizia penitenziaria se ne sentono ogni giorno, tra aggressioni agli agenti, rivolte in carcere e minacce che arrivano (o potrebbero arrivare), quasi all’ordine del giorno. Chi lavora a contatto diretto con i detenuti, la definisce come una routine alienante.
Esperienze a parte, quello che dovrai comprendere maggiormente è l’autocontrollo con cui dovrai avere a che fare. Cerca a fine turno di uscire con amici (purché non siano i tuoi colleghi), o di svolgere attività che possano distrarre la tua mente.
Nessuno ti vieta chiaramente di frequentare i tuoi colleghi fuori dal lavoro, ma dal momento in cui il rischio di cadere in un forte stress mentale è tanto elevato, sarebbe meglio circondarsi di gente estranea al tuo ambiente quotidiano, che non ti colleghi in nessun modo al tuo lavoro.
Ma se ci sono tutti questi rischi e fattori controproducenti per la tua salute, perché vorresti fare l’agente di Polizia Penitenziaria? A questa domanda devi rispondere tu, il motivo deve provenire dal tuo interno e dalle ambizioni che susciti quando senti parlare di questo lavoro.
Parte di queste esperienze raccontate da chi è polizia penitenziaria ti hanno fatto cambiare idea? Oppure sei sempre convinto di voler farne parte? Se ti va, commenta l’articolo e dacci un tuo riscontro.