Temi le domande che ti porranno al colloquio con lo psicologo per entrare in Polizia di Stato? Gli accertamenti psicoattitudinali sono indubbiamente impegnativi. Con i nostri consigli però, siamo certi di poter darti le giuste dritte per non commettere errori.
La premessa più importante è di non commettere l’errore di ripetere le stesse identiche risposte e motivazioni degli altri allievi (che magari trovi nei forum o in giro nei gruppi). Piuttosto cerca di contestualizzare i consigli che ricevi e di dar spicco all’autenticità e originalità… Per quanto, secondo noi, siano superflui e, in alcuni casi, addirittura dannosi: ognuno di noi è diverso ed è davvero rischioso agire come altri candidati.
Domande colloquio psicologo polizia di stato: come prepararti
Rispondere alle domande in un colloquio con lo psicologo per la Polizia di Stato non è semplice. Potresti essere “vittima” di alcuni trabocchetti, magari riscontri delle difficoltà emotive che potrebbero suscitare ansia o magari ripeti erroneamente e a pappagallo qualche “suggerimento” letto nei gruppi sui social.
Infatti non ti diremo come devi rispondere al colloquio con lo psicologo ma in che modo devi pensare di rispondere. Questo perché non esistono risposte univoche, ma ognuna di esse devono essere personalizzate secondo il proprio carattere e secondo la propria persona.
Come rispondere alla domanda perché vuoi fare il poliziotto?
Se ti chiedessi come rispondere alla domanda perché vuoi fare il poliziotto è certamente necessario essere sincero, esporre la tua motivazione reale e non costruita, ma soprattutto assicurati che sia esaustiva.
Un errore che spesso molti aspiranti poliziotti commettono è quello di rispondere “è il mio sogno da quando ero bambino” oppure “perché amo ciò che fa e le mansioni della Polizia“.
Sia chiaro, per quanto possa esserci un significato profondo, di fatto non verrebbe valutata dagli psicologi come una risposta esaustiva.
Verosimilmente la risposta più adatta alla domanda “perché vuoi fare il poliziotto?” potrebbe iniziare con “io scelgo di fare il poliziotto perché….”.
Questa è solo la struttura suggerita, poi andrebbero personalizzate e contestualizzate le risposte in base alle tue reali caratteristiche e personalità.
L’inidoneità che spesso viene attribuita o sostenuta da uno psicologo, non significa che il potenziale allievo non abbia una reale motivazione.
Molte volte c’è la necessità di dover imparare a gestire una domanda e comprendere a strutturare la risposta.
Proprio come è accaduto in passato ad un nostro allievo, dopo due tentativi falliti si è rivolto a noi, e con l’aiuto della nostra psicologa regolarmente iscritta all’albo si era arrivato a comprendere il reale problema: doveva argomentare le sue risposte e renderle più accattivanti ed esaustivi.
Il risultato? Ha superato il colloquio con lo psicologo in modo brillante. Con noi è riuscito a sviluppare nuove consapevolezze e a parlare di argomenti che lo riguardavano, ma che hanno permesso di fare la differenza.
Perché dovremmo scegliere proprio te?
Tra le domande al colloquio con lo psicologo per la Polizia di Stato ti verrà domandato “perché dovremmo scegliere proprio te?”.
Il motivo – anche in questo caso – dev’essere individuato scavando dentro te, comprendendo il reale contributo che puoi dare al corpo in cui vorresti entrare ed evitando la superficialità.
Un’ulteriore chicca che possiamo darti è di argomentare. Lo psicologo potrebbe ritenerti “non inidoneo” qualora le tue risposte fossero monosillabi o troppo poco argomentate. Non ti preoccupare, noi di Concorsi Militari Academy ti possiamo dare supporto anche in questo.
Ora che hai visto come dovresti rispondere alle domande durante un colloquio con lo psicologo per entrare nella Polizia di Stato ti raccomandiamo di non sottovalutare quest’esame. Per qualsiasi supporto o perplessità, noi siamo a tua completa disposizione.