Non fermarsi all’alt dei carabinieri è reato? In verità, nonostante si tratti di una azione da non da fare assolutamente, ci sono delle precisazioni da fare. Le forze di polizia italiane hanno il compito di garantire la pubblica sicurezza, tra cui fermare coloro che devono essere sottoposti ad un controllo.
Un posto di blocco avviene per svolgere dei controlli di routine oppure in casi rari in cui è necessario fermare dei veicoli per scovare un fuggitivo oppure un soggetto ricercato. Scappare ed evitare l’alt, può comportare diverse conseguenze in base alla gravità.
Non fermarsi all’alt dei carabinieri è reato? Ecco in quali casi
Ci sentiamo in dovere di dirti che non fermarsi all’alt dei carabinieri è reato soltanto nel caso in cui l’automobilista o il conducente del mezzo con cui dovrebbe obbedire di star fermo, raggira le forze di polizia mettendo in pericolo i pedoni o gli altri conducenti.
L’incolumità altrui è messa a repentaglio, il compito dei carabinieri principale è proprio quello di garantire la pubblica sicurezza.
I casi peggiori sono quelli in cui i carabinieri si ritrovano ad inseguire il fuggitivo, per cui è prevista una reclusione che parte da minimo 6 mesi fino a massimo 5 anni.
Il reato per cui verrebbe accusato il conducente fuggitivo è “resistenza a pubblico ufficiale“.
Se il conducente non si fermasse all’alt dei carabinieri, ma non compie alcuna azione grave (manovre pericolose o si fa inseguire), per lui non si costituirebbe reato, bensì ci si limiterebbe alla decurtazione dei punti della patente e una sanzione amministrativa.
La multa parte da 87 euro e può arrivare fino a 345 euro.
Quando non fermarsi al posto di controllo non costituisce reato
Non fermarsi al posto di controllo non è reato anche in un altro contesto, ovvero se un agente in borghese inviti il conducente ad accostarsi, senza che però egli si presenti come pubblico ufficiale (mostrando l’adeguato tesserino identificativo).
Per la Legge italiana, questo è l’unico caso in cui il conducente è “giustificato”, a compiere manovre pericolose (pur violando il codice della strada), e scappare senza incorrere a reato.
In un tribunale il caso si concluderebbe (a patto che sia andata come descritto), con il conducente esonerato dal reato poiché si sarebbe ritrovato obbligatoriamente “in uno stato di necessità“.
Ricorda dunque, che scappare al posto di blocco può costituire un reato solo in determinati costi, mentre se esclamassi “non ho visto la paletta e sono andato avanti“, commetteresti soltanto un illecito amministrativo, nulla di più.