I suicidi nelle forze dell’ordine nel 2022 sono in aumento. Da quel che è stato stilato nell’Osservatorio Suicidi in Divisa, i casi di agenti che si tolgono la vita stanno diventando troppi. Ma perché accade tutto questo?
Le forze dell’ordine sono vite umane a tutti gli effetti, non robot. Dunque potrebbe sussistere un problema fisiologico a monte: trasferimenti forzati dalla propria Regione di nascita, ore di lavoro estenuanti, stress psico-fisico non indifferente, e altre problematiche sorte sul posto di lavoro (o presenti già di base).
Nel momento in cui si sceglie quale divisa indossare, è opportuno essere consapevoli di ciò che ci aspetta. Entrare in polizia o nelle forze armate, non è un gioco. È un’esperienza di vita, in grado di insegnarci tanto, ma toglierti altrettanto.
Suicidi nelle forze dell’ordine: 50 casi registrati nel 2022
Nel 2022 si sono già registrati 50 suicidi nelle forze dell’ordine, così suddivisi: 10 carabinieri, di cui 4 forestali, 6 finanzieri, 3 militari dell’Esercito, 3 agenti della Polizia Penitenziaria (più un tentativo di suicidio); 18 appartenenti alla Polizia di Stato, di cui uno entrato in pensione di recente (+3 tentativi di suicidio), 5 agenti della Polizia Locale, 2 guardie giurate, 2 vigili del fuoco e un militare dell’Aeronautica.
In un contesto così delicato e una situazione critica in termini di suicidi, è difficile determinare le cause. Ogni problema è soggettivo, motivo per cui potremmo definire “esagerato o estremista”, dare tutte le colpe al lavoro delle forze dell’ordine.
È chiaro che si tratta di un’attività professionale che richiede molta disciplina, attenzione alle regole (decisamente rigide), e un’attenzione non indifferente alle problematiche altrui (situazioni di violenza, spaccio, delinquenza e abusi di vario tipo).
Sulla vicenda non è dello stesso parere Federico Menichini, che è rappresentante dell’Assomil, l’Associazione militari, il quale sostiene che:
“Non si tratta di dare colpe al mondo militare, questo non esiste, ma è certo che chi è fragile non trova sponde all’interno. Il problema esiste ed è serio, riguarda soprattutto gli uomini (quest’anno risulta soltanto una donna suicidata), ma è nata una forte consapevolezza all’interno del mondo sindacale delle forze armate: almeno la metà delle sigle si sta raggruppando per affrontare e contrastare la questione suicidi e per sensibilizzare le amministrazioni, spesso molto chiuse”.
E qual è il tuo pensiero al riguardo? Noi crediamo che se è pur vero che ogni situazione va gestita da sé, allo stesso tempo la vita militare o in Polizia non è affatto semplice. Va gestito lo stress, le situazioni pericolose e non di meno, conciliare gli impegni familiari.